ClaraStella Vicari Aversa, architetto e dottore di ricerca europeo, partecipa nel 2008 ad un concorso per ricercatore a tempo indeterminato nell’area disciplinare ICAR/14 - Composizione Architettonica e Urbana, bandito dall’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, facoltà di Architettura.
Dopo l'accesso agli atti, fa ricorso e scopre che l'esito dello stesso era viziato da gravissime irregolarità. Lo dice la prima sentenza del Tar di Reggio Calabria che accoglie il suo ricorso con conseguente annullamento del concorso. Ma l'Università, seguendo un classico modo che abbiamo constatato tristemente in tanti altri casi, non rinnova l’intera procedura come previsto dal Tar, ma fa ripetere solo le due prove scritte.
La ricercatrice si ripresenta al nuovo concorso, che si è svolto nel luglio 2009, con la stessa commissione: l'esito si ripete, con macroscopici errori, da cui nuovo accesso agli atti, nuovo ricorso e nuovo accoglimento da parte del Tar prima (nel dicembre 2010) e del Consiglio di Stato poi (nel dicembre 2011) che annullano nuovamente.
Dopo 2 anni, e dopo vari difficoltà a trovare i commissari, una nuova commissione , nel giugno 2013, naturalmente, torna a far vincere lo stesso candidato, al quale i commissari copia-incollano i giudizi della commissione precedente, secondo la sentenza. Siamo alla pura irrisione della giustizia da parte dell'accademia, e anche stavolta i giudici annullano il concorso.
Nel frattempo il vincitore, di cui i concorsi erano sempre stati annullati, viene abilitato e consegue l'idoneità come professore associato. Risulta tuttora ricercatore confermato, pur non avendo mai vinto un concorso regolare, in spregio dunque di qualsiasi norma di diritto e nel silenzio del Miur. Capite bene, in quasi 10 anni, a quale enorme danno erariale ammonti la vicenda.
A questo punto, nel 2017, ClaraStella si trova costretta ad avviare un ennesimo ricorso per ottemperanza della sentenza, mai eseguita correttamente dall'ateneo, e anzi impugnata al Consiglio di Stato dalla stessa Università, impugnazione che viene subito respinta. A questo punto, dopo altri due anni di stallo, la ricercatrice, nel gennaio 2018, invia un’istanza al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con la quale chiede di nominare una Commissione con una composizione ulteriormente diversa, visti gli esiti precedenti. Di recente è stata nominata la nuova commissione per la riedizione del concorso a suo tempo annullato.
E siamo all'oggi, dunque. Ma adesso ClaraStella però non è più sola a combattere la sua battaglia, che poi è quella di tutti i cittadini e gli studiosi che credono nel merito e nella trasparenza. Non è più sola, ha la forza che viene da Tra-me, alla quale si è recentemente iscritta. La sua coraggiosa e caparbia testimonianza sarà d'ora in poi un fulgido esempio per tutti.
Leggi l'articolo su Giornale di Sicilia, 28 novembre 2017
Precisazione candidata su GdS del 30 novembre 2017
Leggi l'articolo su Gazzetta del Sud, 23 novembre 2017
Leggi la sentenza del Tar Calabria del 2010
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