In un articolo dal titolo Reclutamento universitario è un'emergenza ma l'ateneo "vola" verso le elezioni pubblicato su "Catania Today" e nella video intervista rilasciata oggi ad Andrea Sessa, le dure parole di Giambattista Sciré, responsabile dell'associazione "Trasparenza e Merito", sul "sistema" Catania, sulle recenti scelte dell'università e sull'emergenza reclutamento negli atenei.
L'associazione ha sottolineato che: "E' nelle prerogative del ministero, che ha compiti di coordinamento, vigilanza e controllo poter essere nelle condizioni di destituire un rettore per motivi gravi e di commissariare un ateneo, è una procedura che può essere fatta". A suffragrare l'ipotesi della validità di un commissariamento ci sarebbe - scrive l'articolo -un decreto luogotenenziale del 1944 che darebbe la possibilità di procedere, nel caso di "gravi motivi" e reiterate violazioni di legge, all'invio di un commissario. Sullo stesso fronte il Codacons, che ha chiesto l'intervento dell'Anac, e l'associazione Tra-me che ha chiesto di fermare "elezioni viziate in partenza, con futuri elettori e aggregatori di voti oggi sotto indagine per corruzione e abuso d'ufficio".
Continua Scirè: "Il reclutamento è in emergenza costituzionale. Abbiamo letto le intercettazioni di Catania e il linguaggio e i metodi utilizzati ma ci sono altri casi in atenei come Tor Vergata, Bologna e altrove, non è stato fatto nulla. Si tratta di un sistema generalizzato", spiega il ricercatore che chiede chiarezza sopratutto al ministero. Si devono modificare le regole e compiere scelte chiare - prosegue - sulle modalità di selezione di docenti e ricercatori -. Sento parlare da alcune parti della cooptazione e di renderla fattibile. A mio avviso quello sarebbe un dire "fate come volete", una corruzione estesa e legalizzata. Invece bisogna cambiare le regole, diminuire la discrezionalità delle commissioni, intervenire nelle procedure concorsuali e in tutte le sue fasi con griglie precise per i settori decise dal ministero, introdurre pesanti sanzioni come deterrente. In questo modo si può creare un cambio di mentalità culturale: i commissari devono sapere che se ci sono irregolarità pagheranno in prima persona e saranno gli stessi candidati che partecipano a chiedere trasparenza".
Tra un mese si voterà e l'associazione - scrive l'articolo - chiede ufficialmente ai candidati di rendere nota la loro visione sull'inchiesta "Università Bandita" e una posizione chiara e forte dell'ateneo, con una costituzione di parte civile nel processo che verrà celebrato.
La battaglia di "Trasparenza e Merito" prosegue. Molto probabilmente ci sarà un ricorso al Tar su queste elezioni e sugli ultimi sviluppi interni all'ateneo e nel mirino è finito anche il ministero per alcuni concorsi, riservati agli esterni, a cui avrebbero partecipato e vinto degli "interni" agli atenei violando la legge.
"Il Miur ha preso posizione con una nota molto discutibile - aggiunge Sciré - dove le sentenze della giustizia amministrativa erano state chiare in merito ai ricorsi. Stiamo vagliando questa situazione: il ministero deve dare controllo e garanzie e non violare la legge".
Scrive Luisa Santangelo su "Meridionews":
"Sul tema della legittimità dell'operato del decano, però, sono in molti ad avere sollevato dubbi. Non ultima l'associazione Trasparenza e merito, che proprio sulla legalità nei concorsi accademici di tutt'Italia punta i riflettori. Secondo Tra-Me, è il decreto luogotenenziale del 1944 a fornire al ministero un valido appoggio per potere commissariare l'università di Catania, andando oltre quanto sostenuto dal Miur a proposito dell'impossibilità di adottare un simile provvedimento se non in caso di dissesto finanziario di un ateneo. «Al Ministro è sempre possibile procedere, nel caso di gravi motivi (citiamo testualmente il decreto) e reiterate violazioni di legge, al commissariamento degli atenei (in quanto enti pubblici) - afferma l'associazione fondata da Giambattista Scirè - L'autonomia universitaria, riconosciuta e tutelata dalla legge, non può mai degenerare in irregolarità e illeciti [...] È di tutta evidenza che si tratta non di una improcedibilità tecnica ma di una NON VOLONTA' POLITICA di fare un atto chiaro e inequivocabile vista la delegittimazione dei vertici dell'ateneo. Troppo facile costituirsi parte civile a cose fatte, dopo le indagini, ma occorrono atti e censure pubbliche chiare». Sotto un ulteriore profilo, come evidenziato dal Codacons in una sua denuncia, «non risulta che l'attuale decano sia stato nominato provvisoriamente rettore per decreto, dunque l'atto (l'indizione delle elezioni, ndr) sarebbe giuridicamente illegittimo».
Leggi l'articolo su "Catania Today" del 22 luglio 2019
Guarda l'intervista a Scirè
Leggi l'articolo su "Meridionews" del 22 luglio 2019
Comments