«Non ci sono le condizioni per fare ricerca», così Giuseppe Leone, 53 anni e docente a tempo di Letteratura inglese dell'Università di Palermo e collega iscritto a Trasparenza e Merito, scrive alla ministra Maria Cristina Messa dopo decenni trascorsi aspettando l’indizione di una selezione stabile nell’ateneo palermitano, restituendo l'abilitazione scientifica nazionale. Secondo un articolo pubblicato sul settimanale "L'Espresso", a firma di Antonio Fraschilla, due audio registrati da Leone confermerebbero scelte già fatte prima dei concorsi da alcuni docenti.
Alcuni passaggi dell'articolo de "L'Espresso":
Alla fine con una lettera alla ministra dell’Università Cristina Messa ha appena restituito formalmente l’abilitazione nazionale a professore di II fascia che aveva conseguito nel 2018. «Non ci sono le condizioni per fare ricerca», dice Giuseppe Leone, che alla lettera ha allegato anche due audio registrati con suoi superiori dell’Università di Palermo dai quali emergerebbe come due concorsi del suo settore disciplinare, Letteratura inglese, sarebbero stati banditi individuando precedentemente i vincitori. Tutti concorsi per docenti in fascia più alta e non per un posto da ricercatore: posto che non si bandisce a Palermo da 12 anni.
Leone ha lavorato come ricercatore non strutturato per 15 anni e quando il suo docente ordinario è andato in pensione l’Università ha prima messo a bando un posto direttamente per ordinario poi ha messo a bando un posto per associato in Letteratura inglese. Ascoltando gli audio emergerebbe che entrambi i concorsi siano stati banditi su misura.
Leone ha presentato anche una prima denuncia, poi archiviata dal Gip con la seguente motivazione e con i verbali dei concorsi mai recuperati dalla polizia giudiziaria: «Rilevato invero che, seppur dalle conversazioni prodotte dal denunciante può ben ritenersi che la scelta di bandire un posto di ordinario anziché di ricercatore sia stata effettuata con la previsione e la finalità di favorire il (nome del vincitore, omissis ndr) tuttavia tale opzione non è regolata da alcuna norma di legge». In soldoni la scelta sulle figure da mettere a bando non è regolata ed è discrezionale. Resta l’ombra sulla scelta fatta a priori però.
Leone ha deciso di riconsegnare l’abilitazione nazionale in Letteratura inglese dopo dottorato, tesi pubblicata, cinque volumi in materia anche questi pubblicati e diversi articoli su riviste di fascia A e partecipazione a concorsi nazionali e internazionali, dopo anni di lavoro anche come “docente” di quella materia e come commissario di esami e persino come correlatore e relatore di tesi di laurea (...)
Gli audio sembrano fare emergere le giustificazioni del suo superiore che gli dice chiaramente che le chiamate sono state fatte ad personam. «Io sono stato obbligato a fare questo», dice a Leone (...)".
Leggi l'articolo integrale su "L'Espresso" del 19 luglio 2022
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